PIU’ VALORE… AL TERRITORIO

Sfuggire all’oleografia di un territorio vocato al turismo e alla ruralità e mettere in piedi, al contrario, azioni concrete che vadano nella direzione della tutela effettiva delle nostre eccellenze territoriali. Prima di tutto partendo dalla difesa della qualità ambientale. E’ un valore imprescindibile per una terra come l’Irpinia. Dire no alle trivellazioni, ad esempio, non basta. Bisogna costruire un quadro normativo regionale che possa contrastare l’eventuale avvio di attività estrattive in Irpinia. E la risposta risiede nel Piano territoriale di coordinamento provinciale dove sono evidenziate in maniera non ambigua le priorità produttive del nostro territorio. Un piano di zonizzazione di derivazione regionale tutelerebbe l’Irpinia dal pericolo delle trivellazioni. Costituirebbe un argine anche nei confronti di una normativa nazionale ostile. Finora non si è fatto, ma si può fare. E con concretezza, sfuggendo ancora una volta alla retorica di una Regione matrigna. Sono tante le azioni che si possono portare avanti perché le nostre eccellenze possano essere protette e valorizzate. Partendo dall’acqua, la nostra più grande risorsa, per arrivare all’agricoltura di qualità e al potenziamento della cultura dell’ospitalità. Si può fare, si deve fare

PIU’ VALORE… ALLE AREE INTERNE

Perché aree interne non sia più una locuzione da manuale. E nemmeno un luogo comune, un’occasione per fare retorica. La nuova legislatura regionale deve tener conto del lavoro che in provincia di Avellino fin qui è stato portato avanti in termini di progettazione e di elaborazione, in termini di idee e di proposte. Molto è stato fatto, ma non basta. Si può e si deve fare di più. Non servono i libri dei sogni, è necessaria concretezza. In questo percorso la Regione Campania non può avere un atteggiamento antagonistico. Al contrario, deve accompagnare un territorio che vuole crescere. L’Irpinia ha tutte le carte in regola per farlo. Il Progetto Pilota con l’individuazione dell’Alta Irpinia come Area Prototipale – individuazione che è frutto esclusivo di un’intuizione targata Udc – deve essere il punto di partenza, prima con le risorse nazionali e poi con quelle comunitarie, per creare le condizioni di cambiamento del nostro territorio in settori strategici quali la sanità, i trasporti, la scuola, l’ambiente. La Regione Campania dovrà sostenere questo percorso, ma sta anche e soprattutto alla nostra determinazione e alla nostra capacità di proposta perché realmente si possa mettere in moto il futuro. Si può fare, si deve fare.

PIU’ VALORE… ALLA SANITA’

La legislatura regionale appena trascorsa ha rappresentato per l’Irpinia dal punto di vista delle politiche per la sanità un momento interlocutorio se ci considera che comunque, non senza difficoltà, si è riusciti a modificare il cosiddetto piano regionale Zuccatelli e a portare l’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi nell’ambito della rete Dea di I livello. Un passo in avanti, certo, ma non basta. Ora è arrivato il momento di continuare in questa direzione attraverso la definizione più puntuale dei servizi sanitari del territorio che consentano di abbattere il ricorso alla sanità ospedaliera e tengano realmente conto delle esigenze di una popolazione come quella irpina. Il tempo dei conti da risanare è finito, grazie al rigore degli anni appena trascorsi. E’ arrivato il tempo di investire in sanità, di potenziare i servizi e di innovare. Si può fare, si deve fare.

PIU’ VALORE… ALLA PROGRAMMAZIONE

Alle porte della nuova programmazione dei fondi comunitari, la Regione ha un ruolo da protagonista nella definizione delle politiche per lo sviluppo. Voce ai territori in ossequio a quanto stabilito dall’Accordo di Partenariato. Poche idee, ma buone per l’Irpinia del domani. Connessione e sistema di reti per una provincia che rivendica una nuova centralità. La previsione della stazione Hirpinia in valle Ufita, altro risultato che va inequivocabilmente riconosciuto all’Udc, deve essere il perno intorno al quale costruire la strategia per il nostro futuro. La piattaforma logistica a servizio della stazione della Napoli – Bari è una ipotesi progettuale di grande suggestione, ma anche di grande concretezza. A questo l’Asi di Avellino ha lavorato con abnegazione ormai da tempo. Esistono studi di fattibilità e ipotesi di investimento che vanno portati avanti, sostenuti e agevolati. Protagonismo, poi, alle autonomie, ma anche a quegli attori sociali che osano, che fanno impresa, che creano occupazione. Le risorse europee dovranno diventare, come non sempre è stato nel recente passato, lo strumento più valido per dare voce a chi vuol essere protagonista di un territorio, artefice della sua trasformazione. Si può fare, si deve fare.

PIU’ VALORE… ALLE IMPRESE

Parola d’ordine, sburocratizzare. Aiutare chi fa impresa significa creare un contesto finalmente europeo. L’ente regionale può fare molto da questo punto di vista. Semplificare, eliminare passaggi inutili, sostenere l’informatizzazione dei processi. E’ quello che le imprese chiedono alle istituzioni che agiscono sul territorio. Si tratta di percorsi che possono rivelarsi ancor più utili di qualsiasi regime di aiuti o di sgravio fiscale. Anche per le fasi di start up di un’attività imprenditoriale riuscire a sostenerne l’avvio attraverso percorsi di semplificazione significa dare la possibilità a chi ha voglia di costruire il proprio futuro di farlo senza intoppi, senza lungaggini, senza ostacoli superflui. Aiutare i giovani. Aiutare le donne. Aiutare chi ha voglia di creare, chi annusa il futuro e lo legge attraverso la lente dell’innovazione. Semplificare significa aiutare chi ha voglia di costruirsi l’avvenire senza aspettare che gli piova dal cielo. Si può fare, si deve fare.

PIU’ VALORE… ALLE PERSONE

Le persone fanno comunità quando trovano il senso dello stare insieme nella possibilità di accrescere il proprio benessere insieme agli altri. Da soli non si può fare se non si lavora all’organizzazione di servizi che siano funzionale alla tutela dei diritti che mai va sganciata dall’ossequio ai propri doveri. La Regione in questo ha un ruolo importantissimo, soprattutto per quanto riguarda l’erogazione dei servizi sociali, la definizione di politiche culturali, l’accrescimento dell’offerta scolastica e il sostegno alla ricerca scientifica. L’Irpinia può e deve contare di più. La sua popolazione dall’età media alta e la sua conformazione orografica ne rendono più vulnerabile la rete per l’assistenza. Bisogna incidere molto perché a Napoli si comprendano meglio le dinamiche territoriali della provincia di Avellino. Senza rivendicazioni, senza lamentazioni come pure siamo stati costretti ad assistere in tanti casi con una buona dose di strumentalità. Una rappresentanza forte ed autorevole consentirà di affermare principi di equità che si tradurranno in provvedimenti ragionevoli e tarati sulle esigenze di un territorio che va salvaguardato. Perché può e deve rappresentare un’opportunità per la Campania tutta. L’Irpinia dei tanti campanili va riunita in una comunità che sappia riscoprire la solidarietà. In questo le istituzioni, a partire da quella regionale, hanno un compito importante che è culturale, ancor prima che politico. Servono idee, ma serve soprattutto coraggio e determinazione. Si può fare, si deve fare.