Due anni alla presidenza della Commissione Agricoltura, il bilancio di Petracca

Due anni alla presidenza della Commissione Agricoltura, il bilancio di Petracca

Quarantaquattro sedute di commissione e quarantadue audizioni svolte, quarantatre proposte di legge assegnate – sia per l’esame che per il parere – di cui venti approvate dalla commissione, sette approvate anche dall’aula e quindi leggi regionali a tutti gli effetti, e quindici incardinate a ancora oggetto di esame, quattro risoluzioni alla giunta per questioni di grande rilievo, dall’alluvione del Sannio alla filiera bufalina. E poi innumerevoli iniziative seminariali dedicate al Psr e alla programmazione comunitarie, numerosi tavoli e riunioni su questioni specifiche: dalla caccia al futuro del settore vitivinicolo irpino, dalla cerealicoltura alla castanicoltura, con un occhio di riguardo alla pianificazione comunitaria e alle opportunità contenute. Sono questi i numeri della Commissione Agricoltura, Caccia, Pesca e Risorse comunitarie e statali per lo sviluppo del Consiglio Regionale della Campania al giro di boa dei due anni sotto la presidenza di Maurizio Petracca.

«I numeri – commenta Petracca – restituiscono di certo il volume di attività portata avanti in questi ventiquattro mesi ma forse non riescono a trasmettere, se non in maniera asettica, quella che è stata una mia ferma volontà: fare della Commissione che presiedo un riferimento istituzionale improntato alla concretezza e di pragmatismo in termini di informazioni, di comunicazioni, di cinghia di trasmissione di istanze soprattutto in riferimento alla Giunta Regionale. In questi due anni abbiamo ascoltato organizzazioni di categoria, associazioni, consorzi, singoli imprenditori e singoli operatori con l’obiettivo di essere uno sportello a cui rivolgersi perché esigenze, questioni, difficoltà burocratiche, informazioni potessero trovare una loro veloce circolazione. Devo ringraziare il mio ufficio di presidenza ed i colleghi componenti per avermi seguito sempre con impegno ed entusiasmo. Questa mia modalità operativa oggi è un’abitudine consolidata e di cui sono molto fiero. Ci ha consentito di approvare leggi di grande rilievo, tra l’altro in buonissima parte all’unanimità e quindi in una logica di collaborazione costruttiva tra maggioranza ed opposizioni. Tra queste voglio ricordare quella rivolta all’imprenditoria giovanile in agricoltura, un provvedimento importante anche sotto l’aspetto culturale oltre che economico».

E’ sul Psr che l’attività della Commissione Agricoltura ha fatto registrare la migliore performance. «Il Psr –  aggiunge Petracca – è lo strumento della programmazione comunitaria che è in uno stato di esecuzione più avanzato rispetto a tutti gli altri per bandi aperti e risorse assegnate. Attualmente sono ventidue le tipologie di intervento per cui è possibile presentare domanda, un vero e proprio record nazionale, cui si aggiungono le numerose tipologie con bandi scaduti e pronte per essere riprogrammate. Sul Psr, la nostra azione si è concentrata soprattutto sulle ipotesi di modifiche. Siamo riusciti a farne passare moltissime, alcune di grande rilievo, tali cioè da rendere le misure sempre più aderenti alle reali esigenze del comparto, con un occhio rivolto sempre ai giovani, a coloro cioè che vedono nell’agricoltura uno sbocco occupazionale concreto. Il quadro complessivo sui fondi Ue è, in generale, una mia priorità come abbiamo dimostrato pubblicando il report semestrale sugli strumenti di pianificazione con notizie, scadenze, informazioni utili, un vero e proprio vademecum per amministratori e portatori d’interesse».

Poi ci sono le questioni territoriali specifiche: «Su alcune questioni – spiega il presidente dell’VIII Commissione – siamo intervenuti con determinazione sin dal mio insediamento. Penso al settore vitivinicolo e alla delicata partita del riconoscimento ministeriale della tutela, una partita in cui sento di aver avuto un ruolo, su richiesta degli imprenditori, e che è ora ad un punto nodale perché siamo davvero ad un passo dal raggiungimento dell’obiettivo».

«Le date – così conclude Petracca – sono simboli, sono occasioni utili per fare un bilancio e ovviamente per guardare avanti e davanti abbiamo ancora tante sfide da cogliere e tanti risultati da raggiungere. Non ci si deve accontentare mai, perciò, ma provare a fare sempre meglio, a superarsi. Dall’insediamento ad oggi restano immutati l’entusiasmo, la voglia di fare, il desiderio di contribuire a risolvere problemi. E’ questo a mio avviso l’unico modo per rendere davvero utile , necessario e proficuo il nostro ruolo istituzionale e politico».

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